Coronavirus Covid-19.PAPI E BEATI - PAPA GIOVANNI PAOLO II - LA GIOVINEZZALA PICCOLA CITTÀWadowice è una cittadina calma e linda che sorge presso il fiume Skawa, ai piedi della catena boschiva di Beskid Maly (Beskid Minore), fondata nei lontani tempi dei Piast (2) (1327). Non è mai uscita dalla sua modesta provincialità e dal suo folclore montanaro, che tra le due guerre diventò famoso per le sculture in tiglio di statue di santi, opera del contadino autodidatta Jedrzej Wowra. Distante da Cracovia una cinquantina di chilometri nella direzione sud-ovest, questa cittadina conta oggi oltre 10.000 abitanti, pressappoco quanti ne contava prima della seconda guerra mondiale. Ma anche se piccola e poco appariscente, Wadowice, fino al 1939, coltivava con zelo certe sue tradizioni: una fervida vita intellettuale sfociava in attività letterarie e teatrali, e ci furono tempi in cui esse fecero parlare di sé anche oltre le mura della città. Anche l'attività della chiesa era vivace ed eterogenea, grazie, prima di tutto, alle congregazioni dei Pallottini, dei Carmelitani, delle Nazaretane, e poi per la vicinanza di Kalwaria Zebrzydowska, dove si trovano il noto santuario mariano e il convento dei Bernardini. La Kalwaria ha influenzato in modo particolare l'atmosfera di Wadowice, fin da quando il voivòda Nicola Zebrzydowski, signore peraltro testardo e sedizioso, vi eresse il monumento barocco alla sua devozione. Già di lontano si scorge sulla montagna Zarl il tempio da lui fondato e dedicato alla Madonna degli Angeli, con dentro la sua effigie miracolosa. Non lontano di lì, sulle collinette d'intorno che portano nomi evangelici (colle Maria, Monte degli Ulivi, ecc.) sono sparse circa quaranta cappelle che ricordano la Via Crucis, unite fra loro da tante aiuole dette «sentieri di Maria». La piazza centrale della città di Wadowice è dominata dalla chiesa parrocchiale. All'entrata vediamo una lastra commemorativa, messa là nell'anno 1925 dall'Unione Cattolica delle Donne Polacche, in omaggio allo scrittore Henryk Sienkiewicz (3).Dentro, dall'altare dorato di una delle cappelle, emerge il volto della Madonna dell'Incessante Aiuto; ma la chiesa, severa malgrado la sua costruzione barocca, porta il nome del Sacrificio della Santissima Maria Vergine. Nella navata di sinistra vediamo una nicchia con una lastra, ormai centenaria, dedicata ai propri genitori da Jan Nepomucen, famoso professore di prospettiva e di anatomia dell'accademia delle Belle Arti di Cracovia. Subito accanto, un'altra lastra, fissata sopra un fonte battesimale scavato in pietra e chiuso con un coperchio d'oro. Su di essa una scritta ci indica che il fonte è stato messo là nel cinquantesimo anniversario del battesimo amministrato a Karol Wojtyla proprio tra queste mura. Giovanni Paolo II nacque infatti il 18 maggio 1920 a Wadowice e un mese dopo, il 20 giugno, venne battezzato. «Quando col pensiero mi rivolgo indietro a guardare il lungo cammino della mia vita - ha detto il Papa nella sua città natale, durante il viaggio in Polonia, considero come l'ambiente, la parrocchia, la mia famiglia, mi hanno condotto al fonte battesimale della chiesa di Wadowice, dove il 20 giugno 1920 mi fu concessa la grazia di divenire figlio di Dio, insieme alla fede nel mio Redentore. Questo fonte battesimale l'ho già baciato una volta solennemente nell'anno del Millennio del Battesimo della Polonia, quando ero arcivescovo di Cracovia. Poi l'ho fatto per la seconda volta (...) nel cinquantesimo anniversario del mio battesimo, quando ero ormai cardinale. Oggi desidero baciarlo ancora una volta come Papa, successore di San Pietro». Nel Liber natorum della parrocchia (esattamente sotto il numero 671, nella pagina 549 del IV volume dell'anno 1920) troviamo registrato che in quella giornata di giugno il figlio di Emilia Kaczorowska Wojtyla e di Karol Wojtyla è stato battezzato dal reverendo Franciszek Zak, cappellano militare, e suoi padrini erano Józef Kucmierczyk e Maria Wiadrowska (i loro nomi sono stati annotati erroneamente). Il Santo Padre, figlio minore di Karol e di Emilia Wojtyla (la prima figlia morì subito dopo la nascita) ricevette al battesimo due nomi: Karol, Józef (Carlo, Giuseppe). La madrina Maria Wiadrowska, il cui marito aveva a Cracovia un negozio di corniciaio, era una delle sorelle della signora Emilia; l'altra era la sposa di Józef Kucmierczyk, proprietario di un noto ristorante che si trovava all'angolo di via S. Anna con via Wislna. I signori Wojtyla, sposatisi il 10 febbraio 1906, ebbero il secondo figlio, Karol, in età non più giovane. Abitavano a due passi dalla chiesa, in una casa, che ancor oggi esiste, modesta e semplice, in via Kogcielna (via della Chiesa) numero 7. Vi si accede per un portoncino stretto che conduce in un piccolo cortile. Al primo piano, due stanze. È qui che la famiglia Wojtyla abitava, e qui dalle finestre si vede la grigia parete della chiesa, sulla quale, accanto all'orologio solare, è scolpita una singolare sentenza: «Il tempo fugge - l'eternità ci aspetta». (2) È la dinastia fondatrice dello Stato polacco; Mieszko I Piast, nel 966, ricevette il battesimo con tutto il suo popolo. Di questa dinastia, che regnò sulla Polonia fino al 1370, fece parte il famoso re Boleslao l'Ardito o il Caraggioso (1058-1079). (3) Henryk Sienkiewicz (1846-1916), discendente da una nobile famiglia di proprietari terrieri, è il famoso autore di "Quo vadis?" nonché di numerosi altri romanzi e resoconti di viaggi. Nel 1905 gli venne conferito il Premio Nobel per la letteratura.PAPA GIOVANNI PAOLO II LA GIOVINEZZA Parte Inizio I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII XIII XIV XV XVI XVII |
|